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CPR / CARA di Restinco e Covid 19

mercoledì 29 luglio 2020
CPR / CARA di Restinco e Covid 19La decisione di rendere il CPR / CARA di Restinco una struttura dedicata alla prevenzione della diffusionedel Covid-19 ci vede favorevoli,tuttavia non possiamo non essere preoccupati per la poca attenzione cheviene destinata alle condizioni dei locali e al suo regime giuridico. Come tutti sanno nei locali di Restincoconvivono formalmente due differenti strutture, con regimi giuridici opposti e inconciliabili, il CARA chedovrebbe occuparsi di accoglienza di richiedenti asilo e il CPR che detiene in condizioni di reclusionepersone in attesa di essere espulse dal territorio nazionale. Questo innaturale utilizzo della struttura non puòpiù proseguire per ovvi motivi: continue risse, inadeguatezza della struttura sia per la detenzione sia perun'accoglienza prolungata. L'utilizzo del complesso di Restinco per la prevenzione dal Covid-19, in regimedi affidamento fiduciario per 14 giorni , così come da norme introdotte dal Governo, invece, consente diavere un'accoglienza in sicurezza per il tempo necessario per la verifica delle procedure sanitarie.A conclusione dei 14 giorni le persone devono essere spostate in strutture di accoglienza diffusa, anche fuoridal territorio brindisino. Naturalmente in caso di rilevazione di contagio nei 14 giorni la persona dovrà essereimmediatamente spostata in un'adeguata struttura sanitaria.Ciò che è imprescindibile riguarda l'organizzazione dell'accoglienza fuori da Restinco allo scadere dei 14giorni di affidamento fiduciario, oltre al fatto che è indispensabile che Restinco non diventi un Hotspot difatto: è necessario infatti che le persone prima di farvi ingresso siano informate rispetto al fatto di essereinserite in un percorso di accoglienza che prevede una “quarantena” di 14 giorni e che successivamente avràluogo l'inizio della procedura per la richiesta d'asilo.E' del tutto evidente, dunque, come il regime di detenzione in CPR sia incompatibile con la quarantena e,anzi, agevola le fughe e gli abbandoni e allontana l'ipotesi di una verifica sanitaria adeguata e la possibilità diintervenire rapidamente in caso di necessità.Le esperienze negative del CARA / CAS Mattei di Bologna e del CPR di Gradisca d'Isonzo sono adimostrare come le grandi strutture collettive siano inadeguate e solo il profilo di strutture di “affidamentofiduciario” in combinazione con altra accoglienza diffusa possano rappresentare uno strumento di riduzioneal minimo dei rischi di contagio.Siamo persuasi che una adeguata valutazione dei benefici di questa impostazione possa indurre la Prefetturaal perfezionamento delle scelte operate.Naturalmente ci rendiamo disponibili per un confronto sul tema. per il Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra EuropeaNicola Cesaria segretario regionale Puglia

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