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La DEC e le contraddizioni di Brindisi

giovedì 24 ottobre 2019
La DEC e le contraddizioni di BrindisiIn un comunicato diffuso nei giorni scorsi da CNA Brindisi si legge nel titolo : “GENTILE (CNA): PARTE DAL CONFRONTO CON ENEL UNA NUOVA STAGIONE DI PROTAGONISMO DELLE IMPRESE BRINDISINE”

All’interno del comunicato si legge tra l’altro : “A margine dell'incontro svoltosi presso la sede di Confindustria Brindisi, alla presenza di una qualificata rappresentanza dell'Enel, il Presidente della CNA della provincia di Brindisi Franco Gentile intende sottolineare gli importanti passi in avanti compiuti in direzione di una nuova stagione di protagonismo del sistema delle imprese del comparto industriale brindisino”.
"Con Enel – afferma Gentile – abbiamo avviato da mesi una proficua fase di confronto, anche in vista di investimenti importanti che si rendono necessari per la costruzione a Cerano della nuova centrale a Turbogas. L'incontro, tenutosi nei giorni scorsi, ha fatto registrare un ulteriore risultato positivo strettamente collegato alla presentazione delle 'capacity strategy' relativo a quanto accadrà a Brindisi a partire dai prossimi mesi.”
Il Comitato per la Transizione Energetica di Brindisi esprime il proprio disappunto per la profonda contraddizione che si riscontra in base alla Dichiarazione di Emergenza Climatica appena adottata dal Consiglio Comunale di Brindisi e questa che, ormai, sembra scontata conversione a gas della centrale di Cerano destinata, invece, ad essere completamente dismessa.
Si tratterebbe di un vero e proprio nuovo insediamento a combustibili fossili, per cui il Comune di Brindisi, approvando quella mozione, si è impegnato a non acconsentire.
In una regione, la Puglia, che oggi esporta il 50% della sua produzione elettrica, “è incredibile che si propongano impianti termoelettrici alimentati a metano mentre nel contempo in Italia si chiudono 11.000 MW con alimentazione similare”.
Il turbogas perpetuerebbe la combustione di fossili e il conseguente inquinamento fino al 2040-2045”, mentre, invece, ENEL, dovrebbe incaricarsi della bonifica/riqualificazione del territorio, di cui Enel stessa dovrebbe farsi carico.
Il Comitato per la Transizione Energetica di Brindisi non intravede nessuna nuova stagione di protagonismo per le imprese del comparto industriale brindisino se tale protagonismo si limita ad “aiutare” ENEL a costruire la sua centrale, la quale, tra l’altro, darebbe lavoro a meno di 50 persone, e ribadisce che un nuovo protagonismo per le aziende brindisine potrà nascere solo dando vita ad un nuovo modello energetico e di sviluppo. Con la DEC il Comune di Brindisi si è impegnato a non consentire nuovi insediamenti sul proprio territorio come, invece, appare chiaro, essere una centrale a turbogas, e l’avvio di un nuovo modello energetico basato su incentivi e investimenti per le fonti rinnovabili come il “solare diffuso”. La vera e unica transizione energetica non passa dal GAS.
Comitato per la transizione energetica Brindisi



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