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Edipower A2A : solo confusione sul piano di adeguamento

martedì 10 settembre 2013
Edipower A2A : solo confusione sul piano di adeguamentoIl ritorno dalle ferie non ha modificato la vacuità delle valutazioni e delle considerazioni sulla centrale di Brindisi Nord, oggi di A2A e l’unica certezza che si evidenzia è quella relativa alla coerente volontà del Sindaco di chiudere la centrale.
L’argomento che ha riempito i giornali locali è stato la mancata presentazione, da parte della A2A, del così definito “Piano industriale”.
Nel merito va fatta chiarezza in quanto, proprio in virtù dei decreti autorizzativi AIA (2012) e VIA (2009), la Edipower-A2A non è tenuta a presentare alcun “Piano industriale” ma, semplicemente un “Piano di adeguamento” della centrale alle condizioni che hanno permesso il rilascio dell’AIA.
Inoltre è necessario riportare che A2A, ove lo ritenga opportuno, deve presentare il “Piano di adeguamento” solo ed esclusivamente al Ministero dell’Ambiente, titolare della procedura e della “gestione” dell’autorizzazione AIA rilasciata per l’esercizio; il comune di Brindisi, così come gli altri Enti interessati, potrà ricevere tale “Piano” solo per conoscenza, non avendo alcun titolo in merito.
Il comune, avrà però la facoltà di valutare se l’eventuale “Piano di adeguamento” è coerente sia con le prescrizioni impartite ad A2A nell’AIA che, delle stesse richieste avanzate dall’azienda nella richiamata procedura autorizzativa; ove il Piano non fosse coerente con l’autorizzazione AIA ricevuta, il comune può attivare gli strumenti dell’opposizione.
Per essere del tutto esplicito, il “Piano di adeguamento” non può essere quello accennato pubblicamente a Brindisi da A2A e che ipotizza una sorta di “riconversione” di un gruppo della centrale mediante il parziale utilizzo di CSS-combustibile in quanto INCOERENTE con la stessa richiesta dell’azienda ed il relativo decreto AIA, che prevede, solo ed esclusivamente, l’utilizzo di carbone senza tenore di zolfo ( dell’ordine dello 0,1%) ed un gruppo convertito a “turbogas”.
Tale eventuale richiesta di integrazione di combustibile, avanzata da A2A al Ministero, non potrà, da questo, essere presa in considerazione in quanto non inserita nella procedura di AIA e di VIA.
L’azienda ha tutto il diritto di proporre al Ministero varianti rispetto al proprio parco “combustibili” da utilizzare ma, nel qual caso, dovrà attivare una NUOVA PROCEDURA DI AIA ed integrarla anche con la Valutazione di Incidenza Sanitaria (VIS), così come da normativa regionale, in quanto anche tale valutazione è “sito specifica”.
Ad oggi, pur in presenza dell’ennesimo danno prodotto dal governo Monti che ha permesso, (modificando la disciplina della qualifica di “rifiuto” del Combustibile Solido Secondario (CSS) in “CSS-Combustibile”), l’utilizzo in centrali termoelettriche ed in cementifici di tale nuovo combustibile, questo non può essere utilizzato nella centrale di Brindisi Nord in quanto non previsto nell’autorizzazione AIA.
Certo, valutando quanto il Ministero dell’Ambiente tiene in considerazione questo territorio è possibile aspettarsi di tutto; resta il fatto che, in tale incongruente richiesta, nulla potrà togliere a Legambiente e, si auspica anche al Comune, di fare opposizione al procedimento.
In definitiva, A2A ha l’obbligo, sempre che voglia tenere valido il Decreto autorizzativo all’esercizio, di presentare entro il 13/09/2013, il così detto: “Piano di adeguamento” relativo al raggiungimento dei propri obiettivi previsti e riportati nel Decreto VIA del 2009 (endoprocedimento ad AIA) che, fra l’altro prevede:
- la realizzazione di un gruppo a ciclo combinato da circa 430 MW, con una nuova turbina a gas della taglia di circa 270 MWe, una nuova caldaia a recupero ed una turbina a vapore esistente;
- la dismissione delle esistenti sezioni 1 e 2 da 320 MWe alimentate a carbone e comunque non in esercizio per effetto del Decreto MAP n. 011/2003;
- l’installazione di un sistema DeSOx (desolforatori) sugli esistenti gruppi 3 e 4 alimentati a carbone;
- interventi sugli attuali sistemi di captazione delle polveri dei gruppi 3 e 4;
- la realizzazione del carbonile coperto e dei nastri trasportatori del carbone;
- la realizzazione di un capannone per lo stoccaggio del gesso, di nastri e torri per la movimentazione di ceneri e gesso, in area portuale;
- la modifica dell’opera di presa dell’acqua di mare presso il molo di Costa Morena,
- ecc.
Lo stesso “Piano di adeguamento”, inoltre, dovrà presentare un cronoprogramma degli obiettivi richiamati le cui opere dovranno essere realizzati entro 36 mesi dalla data di pubblicazione del Decreto AIA e, quindi entro il 13/9/2015.
In definitiva, il “Piano di Adeguamento” non è un “Piano industriale” nel quale modificare, a proprio piacimento, la tipologia di combustibile da utilizzare (CSS-combustibile) e sul quale, fra l’altro, si apre tutto un altro scenario.

Brindisi 05/09/2013 prof. dott. Francesco Magno
(direttivo Legambiente Brindisi)


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