Guna Beach : lo scempio è servito
sabato 6 luglio 2013
Lo spettacolo a cui si deve assistere una volta giunti alla riserva naturale "Torre Guaceto" Zona APANI, Boa Gialla, è raccapricciante. Superata una serie di pini mediterranei, barriera naturale alla spiaggia libera, enormi zolle di terra hanno preso il posto di meravigliose dune di sabbia e pini selvatici. Non basta. Uno "pseudo" steccato posto a pochi centimetri dalla riva, tenta di impedire, infischiandosene delle regole sul demanio, l'accesso al mare. Al posto dell'ambiente naturale gli "scassi" di aratura e uno "pseudo" prato realizzati dal gestore dello stabilimento balneare Guna con l'intento di privatizzare quella striscia di "gioiello" naturale. Sovrastano la zona due cartelli : uno indica "PROPRIETA' PRIVATA" (può essere una riserva naturale proprietà privata?) l'altro "PERICOLO SMOTTAMENTO FALESIA" (già deturpata in altre zone del lido dallo stesso gestore senza alcun intervento delle autorità). Ci chiediamo come può essere avvenuto questo scempio dell'ambiente senza l'intervento di alcuna autorità.
Fortunatamente il gestore del Boa Gialla ha inoltrato una denuncia alla Magistratura ed è intento in una controversia civile (di cui la prossima udienza è fissata per Martedì 9 Luglio) nei confronti dell'autore della distruzione ambientale, con il supporto dell'intero Consorzio "Torre Guaceto" e di tutti i cittadini che "vivevano" in estate quell'ambiente di cui sono stati privati dall'oggi al domani e non sono disposti a cedere il loro sacrosanto diritto dell'accesso al mare, una cosa "sacra" che qualcuno vorrebbe far dimenticare.
Daniela D'Alò Direttore Brindisiin.it
Fortunatamente il gestore del Boa Gialla ha inoltrato una denuncia alla Magistratura ed è intento in una controversia civile (di cui la prossima udienza è fissata per Martedì 9 Luglio) nei confronti dell'autore della distruzione ambientale, con il supporto dell'intero Consorzio "Torre Guaceto" e di tutti i cittadini che "vivevano" in estate quell'ambiente di cui sono stati privati dall'oggi al domani e non sono disposti a cedere il loro sacrosanto diritto dell'accesso al mare, una cosa "sacra" che qualcuno vorrebbe far dimenticare.
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