BRINDISI : Ma cosa c’è da festeggiare!

La città di Brindisi è da giorni e giorni invasa da una esplosione di festeggiamenti alquanto immotivati.
Prima il ritorno dei “festeggiamenti” in occasione della festa patronale con manifestazioni, bancarelle sui corsi, giostre (che hanno continuato imperterrite a disturbare con diversi decibel di troppo le notti di gran parte dei quartieri brindisini), che poco o nulla hanno di spirituale e devozionale al Santo. Poi il Cinquantesimo del Battaglione San Marco, poi la festa nel quartiere Casale dell’ AVE MARIS STELLA, poi sono state anche annunciate diverse feste di quartiere…. Ma sembra proprio di stare su un altro pianeta. In una situazione sanitaria a causa del COVID ancora incerta e dopo aver vissuto in un’ emergenza seria con un numero di vittime non indifferente, tutto ci saremmo aspettato ma non festeggiamenti continui per settimane. Ci chiediamo se non sarebbe stato opportuno limitare a celebrazioni eucaristiche e di preghiera in occasione della ricorrenza del Santo Patrono, per dare testimonianza di un reale cambiamento della società civile brindisina che, in ricordo delle vittime di Covid, si sentisse unita da un senso di solidarietà silenziosa ma piena di contenuto.
Per non parlare poi del discorso del Sindaco in occasione della chiusura dei “festeggiamenti”: si è limitato ad elencare le cose realizzate, pur degne di lode, ma nulla sulla trasformazione ecologica della città. Attribuendo la responsabilità delle criticità industriali ed energetiche, al Governo è sembrato voler declinare qualsiasi impegno per un futuro diverso che pure è nelle sue possibilità. Ci saremmo aspettati un impegno serio per una svolta green e per un concreto cambio di passo per l’economia brindisina non più basata su industrie inquinanti e dannose per la salute ma su altri settori ancora sottovalutati come agricoltura e turismo.
LA REDAZIONE DI BRINDISIIN