“L’amministrazione comunale rispetti la sentenza del TAR e non tradisca le famiglie residenti nelle contrade”
lunedì 15 aprile 2024
In questi anni il destino delle contrade oggetto di variante di recupero è stato purtroppo al centro di una perenne strumentalizzazione politica e di speculazione sulla pelle dei residenti.
Con la scorsa amministrazione di centrosinistra, dopo quasi venti anni di colpevole immobilismo, si è dato impulso alla definizione delle pratiche di condono per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria. Naturalmente, dopo diversi anni di assenza di iniziativa e trascuratezza burocratica, è emerso che molte situazioni necessitavano di essere approfondite mediante azioni finalizzate a ripristinare lo stato dei luoghi che le rendessero compatibili con le domande di condono e al contempo fissavano anche una serie di costi per oneri concessori e oblativi previsti dalla legge.
Per questo l’autorevole sentenza del TAR di Lecce ha rappresentato una novità importante che se applicata farebbe risparmiare molto denaro alle famiglie in attesa del rilascio del permesso a costruire in sanatoria e anche a quelle che hanno già provveduto a versare l’intero ammontare degli oneri.
Infatti secondo il TAR, a seguito di verifiche, il computo degli oneri concessori calcolati dall’ufficio urbanistica del Comune di Brindisi era errato e così ha provveduto con sentenza a ricalcolare il dovuto, tagliando in maniera consistente le richieste economiche d’ufficio.
L’amministrazione comunale di centrodestra però ha bocciato questo orientamento del TAR e per questo, con apposita delibera di Giunta Comunale, ha chiesto al Consiglio di Stato la cancellazione degli effetti della sentenza.
È un comportamento davvero paradossale e contraddittorio da parte di coloro che negli scorsi anni, come il vicesindaco Massimiliano Oggiano, l’assessore Gianluca Quarta e il Presidente del Consiglio Gabriele Antonino, hanno protestato per i costi esorbitanti delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria delle contrade, che sono finanziate direttamente proprio dagli oneri concessori applicati ai residenti, ed oggi tentano di cancellare il pronunciamento da parte di un tribunale chiaramente favorevole nei confronti dei residenti.
Ancora una volta si tradiscono le aspettative di tanti residenti delle contrade che negli scorsi anni sono stati illusi con promesse e soluzioni alla portata che invece questa volta ha dato il TAR di Lecce.
Perciò, insieme ai colleghi Denise Aggiano, Lino Luperti, Alessandro Antonino e Michelangelo Greco, mediante apposito ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, abbiamo chiesto l’annullamento in autotutela della delibera di Giunta Comunale che prevede l’impugnazione della sentenza del TAR, affinché gli effetti della stessa diventino irrevocabili per procedere così ad un generale ricalcolo delle richieste di finora erogate ai residenti delle contrade perimetrate con varianti di recupero.
Francesco Cannalire consigliere comunale Pd Brindisi
Con la scorsa amministrazione di centrosinistra, dopo quasi venti anni di colpevole immobilismo, si è dato impulso alla definizione delle pratiche di condono per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria. Naturalmente, dopo diversi anni di assenza di iniziativa e trascuratezza burocratica, è emerso che molte situazioni necessitavano di essere approfondite mediante azioni finalizzate a ripristinare lo stato dei luoghi che le rendessero compatibili con le domande di condono e al contempo fissavano anche una serie di costi per oneri concessori e oblativi previsti dalla legge.
Per questo l’autorevole sentenza del TAR di Lecce ha rappresentato una novità importante che se applicata farebbe risparmiare molto denaro alle famiglie in attesa del rilascio del permesso a costruire in sanatoria e anche a quelle che hanno già provveduto a versare l’intero ammontare degli oneri.
Infatti secondo il TAR, a seguito di verifiche, il computo degli oneri concessori calcolati dall’ufficio urbanistica del Comune di Brindisi era errato e così ha provveduto con sentenza a ricalcolare il dovuto, tagliando in maniera consistente le richieste economiche d’ufficio.
L’amministrazione comunale di centrodestra però ha bocciato questo orientamento del TAR e per questo, con apposita delibera di Giunta Comunale, ha chiesto al Consiglio di Stato la cancellazione degli effetti della sentenza.
È un comportamento davvero paradossale e contraddittorio da parte di coloro che negli scorsi anni, come il vicesindaco Massimiliano Oggiano, l’assessore Gianluca Quarta e il Presidente del Consiglio Gabriele Antonino, hanno protestato per i costi esorbitanti delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria delle contrade, che sono finanziate direttamente proprio dagli oneri concessori applicati ai residenti, ed oggi tentano di cancellare il pronunciamento da parte di un tribunale chiaramente favorevole nei confronti dei residenti.
Ancora una volta si tradiscono le aspettative di tanti residenti delle contrade che negli scorsi anni sono stati illusi con promesse e soluzioni alla portata che invece questa volta ha dato il TAR di Lecce.
Perciò, insieme ai colleghi Denise Aggiano, Lino Luperti, Alessandro Antonino e Michelangelo Greco, mediante apposito ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale, abbiamo chiesto l’annullamento in autotutela della delibera di Giunta Comunale che prevede l’impugnazione della sentenza del TAR, affinché gli effetti della stessa diventino irrevocabili per procedere così ad un generale ricalcolo delle richieste di finora erogate ai residenti delle contrade perimetrate con varianti di recupero.
Francesco Cannalire consigliere comunale Pd Brindisi
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