PD brindisino occorre rinnovamento direzione provinciale
venerdì 22 marzo 2013
Pubblichiamo un intervento di Tommaso Gioia sui risultati del voto per il PD di Brindisi:
"Lo sfogo di Antonella Vincenti fatto in una intervista, può sembrare tardivo e pieno di livori personali, ma così non è.
Innanzitutto ripristiniamo un fondo di verità Antonella Vincenti “non si è sognata di mostrare i suoi dubbi con tre mesi di ritardo”, a me risulta che la stessa ha immediatamente inoltrato ricorso agli organi competenti del partito.
Il ritardo c’è stato ed è un ritardo colpevole del partito provinciale, dopo tre settimane dal voto ancora non si è discusso sul risultato delle elezioni, soprattutto in provincia di Brindisi: entusiasmanti per le primarie, un vero flop alle elezioni “vere” che invece ci hanno relegato all’ ultimo posto in Italia.
Sostenere che ci siamo attenuti al processo organizzativo nazionale è vero, è invece falso dire che non c’è stato alcun tipo di obiezione rispetto all’organizzazione e nella fattispecie alle modalità con cui si tenute le primarie, molti di noi avevano contestato le regole.
Il fallimento lo sostiene il Sen. Latorre, mica cip e ciop, a proposito del modello Bersani, il quale non riesce a darsi spiegazioni circa la differenza di partecipazione, elevata il 25 novembre, in discesa il 2 dicembre e risibile il 30 dicembre.
Una differenza tra molti di noi e il Senatore c’è, mentre per lui tutto ciò è inspiegabile, noi le ragioni le abbiamo dette ridette, prima e dopo.
Non ha fallito il modello Bersani, che si è messo in discussioni con primarie vere, è fallito il tentativo di coloro che hanno utilizzato Bersani per assicurarsi il posto al sole.
Le parlamentarie sono state chiuse, ad uso di chi conosceva le regole e si è potuto organizzare per trarne il maggior profitto, e per non farci mancare niente abbiamo assistito alla solita vergogna dei listini.
La gente si è accorta dell’inganno, il risultato e che siamo riusciti a fare l’impossibile: arrivare primi senza vincere.
Purtroppo, i veri sconfitti sono gli italiani che in questo clima di precarietà sono senza speranza e senza futuro.
Inoltre, richiamare nel comunicato stampa la vicenda di San Donaci giustificandola con la sentenza del TAR, è ridicolo.
La politica mi dice che Antonella Vincenti è stata tra le più suffragate a San Donaci, che era l’unica donna in giunta, che è stata estromessa, senza la ferma presa di posizione del partito provinciale, altro che tribunale.
Comunque, nel rispetto dello statuto, che nel PD si applica ai nemici e si interpreta agli amici (vedi caso Budano), sarà la commissione di garanzia a valutare il comportamento degli iscritti, non altri comitati.
Ad ogni modo ribadisco quanto proposto nell’ultima direzione, è utile per ripristinare un minimo di dibattito interno, che i componenti la direzione e l’assemblea provinciale, quelli che sono rimasti, si dimettano per favorire una nuova fase congressuale, e riportare serenità e nuova linfa nel partito."
Tommaso Gioia Assemblea Regionale PD
"Lo sfogo di Antonella Vincenti fatto in una intervista, può sembrare tardivo e pieno di livori personali, ma così non è.
Innanzitutto ripristiniamo un fondo di verità Antonella Vincenti “non si è sognata di mostrare i suoi dubbi con tre mesi di ritardo”, a me risulta che la stessa ha immediatamente inoltrato ricorso agli organi competenti del partito.
Il ritardo c’è stato ed è un ritardo colpevole del partito provinciale, dopo tre settimane dal voto ancora non si è discusso sul risultato delle elezioni, soprattutto in provincia di Brindisi: entusiasmanti per le primarie, un vero flop alle elezioni “vere” che invece ci hanno relegato all’ ultimo posto in Italia.
Sostenere che ci siamo attenuti al processo organizzativo nazionale è vero, è invece falso dire che non c’è stato alcun tipo di obiezione rispetto all’organizzazione e nella fattispecie alle modalità con cui si tenute le primarie, molti di noi avevano contestato le regole.
Il fallimento lo sostiene il Sen. Latorre, mica cip e ciop, a proposito del modello Bersani, il quale non riesce a darsi spiegazioni circa la differenza di partecipazione, elevata il 25 novembre, in discesa il 2 dicembre e risibile il 30 dicembre.
Una differenza tra molti di noi e il Senatore c’è, mentre per lui tutto ciò è inspiegabile, noi le ragioni le abbiamo dette ridette, prima e dopo.
Non ha fallito il modello Bersani, che si è messo in discussioni con primarie vere, è fallito il tentativo di coloro che hanno utilizzato Bersani per assicurarsi il posto al sole.
Le parlamentarie sono state chiuse, ad uso di chi conosceva le regole e si è potuto organizzare per trarne il maggior profitto, e per non farci mancare niente abbiamo assistito alla solita vergogna dei listini.
La gente si è accorta dell’inganno, il risultato e che siamo riusciti a fare l’impossibile: arrivare primi senza vincere.
Purtroppo, i veri sconfitti sono gli italiani che in questo clima di precarietà sono senza speranza e senza futuro.
Inoltre, richiamare nel comunicato stampa la vicenda di San Donaci giustificandola con la sentenza del TAR, è ridicolo.
La politica mi dice che Antonella Vincenti è stata tra le più suffragate a San Donaci, che era l’unica donna in giunta, che è stata estromessa, senza la ferma presa di posizione del partito provinciale, altro che tribunale.
Comunque, nel rispetto dello statuto, che nel PD si applica ai nemici e si interpreta agli amici (vedi caso Budano), sarà la commissione di garanzia a valutare il comportamento degli iscritti, non altri comitati.
Ad ogni modo ribadisco quanto proposto nell’ultima direzione, è utile per ripristinare un minimo di dibattito interno, che i componenti la direzione e l’assemblea provinciale, quelli che sono rimasti, si dimettano per favorire una nuova fase congressuale, e riportare serenità e nuova linfa nel partito."
Tommaso Gioia Assemblea Regionale PD
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