PUGLIA : PARTITO LIBERALDEMOCRATICO SULLA NORMA ANTI-SINDACI
giovedì 10 aprile 2025

La recente norma che il Consiglio regionale pugliese ha approvato con l’ultima legge di bilancio, che obbliga i sindaci a dimettersi sei mesi prima della scadenza della legislatura regionale (nel caso specifico entro il 20 aprile), rappresenta un grave passo indietro per la democrazia e il buon governo delle nostre città.
Questa legge, che limita la libertà di scelta dei cittadini e penalizza la continuità amministrativa, non fa altro che privare i nostri territori della competenza e della dedizione di amministratori locali che, in molti casi, stanno facendo un ottimo lavoro per le loro comunità.
Il nostro rifiuto a questa normativa non nasce solo da un punto di vista politico, ma da una profonda convinzione che il cittadino debba essere libero di scegliere chi ritiene più adatto a rappresentarlo, senza imposizioni legali che minano la possibilità di un’amministrazione stabile e prolungata.
Imporre delle dimissioni obbligatorie non solo indebolisce il ruolo del sindaco, ma potrebbe anche generare instabilità politica e amministrativa nei comuni, proprio quando è necessaria la massima continuità per affrontare le sfide quotidiane delle nostre comunità.
Il problema si concentra nell’obbligo, per il sindaco che decida di candidarsi a Consigliere, di dimettersi sei mesi prima della data della competizione, quindi rinunciando all’incarico rivestito e mettendo la comunità che lo ha eletto nelle mani di Commissari per un lungo periodo di tempo. Come potrebbe essere ovviato questo doppio danno? A nostro parere sarebbe sufficiente che, invece di decadenza o rinuncia, si parlasse di “sospensione dall’incarico”, sia pure sei mesi prima delle elezioni. In tale arco di tempo i suoi compiti potrebbero passare totalmente ad una figura pubblica pro tempore, non di provenienza politica o istituzionale (commissario o altro). Questo assicurerebbe la cesura da parte dei candidato con qualunque fase dell’attività amministrativa locale. Agli esiti della competizione, in caso di elezione a Consigliere regionale potrebbe optare per il nuovo incarico o rientrare nelle funzioni di Sindaco.
In definitiva questa nostra proposta punta a tenere insieme i vari interessi ed diritti politici ed individuali, ma, soprattutto, guarderebbe a quegli aspetti fondamentali di legalità e trasparenza che gli incarichi pubblici devono sempre assicurare, rispondendo anche a quelli che sono gli interessi delle comunità a non ritrovarsi, sulla scia di pur legittime aspirazioni personali, di fronte ad elezioni anticipate.
Invitiamo il governo regionale e tutti i partiti politici a rivedere questa legge e a riflettere sulla necessità di garantire la libertà di scelta e la stabilità amministrativa per il bene dei cittadini pugliesi. Le dimissioni forzate non sono la soluzione per una politica più trasparente e responsabile, ma una vera e propria limitazione delle libertà democratiche.
Non accettiamo un provvedimento che, in nome di una pseudo-etica politica, rischia di danneggiare la qualità del governo locale e il diritto dei cittadini di essere rappresentati da chi ha dimostrato competenza e passione nel guidare i propri comuni.
Comitato Regionale Partito Liberaldemocratico Puglia
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