PUGLIA : TERREMOTO GIUDIZIARIO IN REGIONE
giovedì 5 giugno 2025

Secondo l’accusa, si sarebbe consolidato un sistema opaco di assegnazione dei finanziamenti, fondato su legami tra funzionari pubblici, imprenditori e rappresentanti politici, in grado di condizionare l’azione amministrativa a vantaggio di interessi privati. L’inchiesta è coordinata dai pm Alessandro Prontera e Massimiliano Carducci, e si basa su materiale probatorio raccolto dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce, tra cui intercettazioni, documenti contabili e testimonianze.
Le misure richieste si basano su gravi ipotesi di reato: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, frode ai danni dello Stato e dell’Unione europea, riciclaggio e autoriciclaggio. Secondo quanto riportato, la rete corruttiva avrebbe operato soprattutto nel settore turistico-ricettivo del lusso, favorendo progetti strategici come quelli relativi al “Santa Lucia” e al complesso delle “Stimmatine”.
Il giudice per le indagini preliminari Angelo Zizzari ha fissato l’interrogatorio di garanzia di Delli Noci per il prossimo 12 giugno. Oltre all’assessore, tra gli indagati figurano Maurizio Laforgia, figlio del presidente dell’Acquedotto Pugliese; Angelo Mazzotta, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Lecce; e imprenditori locali come Marino Congedo e Alfredo Barone.
Ecco i nominativi completi delle undici persone coinvolte:
Alfredo Barone, 69 anni, di Lecce
Luciano Ancora, 64 anni, di Galatina
Michele Barba, 49 anni, di Gallipoli
Nicola Capone, 68 anni, di Brindisi
Corrado Congedo, 62 anni, di Lecce
Marino Congedo, 82 anni, di Galatina
Alessandro Delli Noci, 42 anni, di Lecce
Maurizio Laforgia, 52 anni, di Bari
Angelo Mazzotta, 65 anni, di Lecce
Giovanni Rapanà, 64 anni, di Lecce
Italia Santoro, 61 anni, di Lecce
Inoltre, quattro società risultano coinvolte nell’inchiesta:
Luxuryclass S.r.l. (Lecce)
Rivabella S.r.l. (Lecce, via Maremonti)
Microbiotech S.r.l. (Maglie)
Italservice S.r.l. (Lecce, via Cosimo Di Palma)
Secondo gli inquirenti, l’associazione per delinquere sarebbe stata guidata da Barone e Congedo, ritenuti gestori di una “galassia di società”, capaci di influenzare dinamiche amministrative e orientare pacchetti di voto a livello locale in occasione delle elezioni comunali. Il sistema, sempre secondo l’accusa, avrebbe beneficiato della complicità di pubblici ufficiali e amministratori, trasformando la gestione dei fondi PIA in uno strumento di potere e consenso politico.
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