TV, AUMENTO CANONE RAI. AIART: " Protestano gli utenti dei media
lunedì 4 novembre 2024
...... anche in considerazione della grave crisi del Servizio pubblico..."
E' invero molto grave la decisione del Governo di aumentare del 30% il canone Rai: da 70 a 90 euro. Il giudizio netto è espresso da Giovanni Baggio, presidente dell'Aiart, associazione cittadini mediali, di ispirazione cattolica, sollecitata, da centinaia di telefonate da parte di iscritti e cittadini indignati, ad intervenire per esprimere dissenso e preoccupazione. L'aumento della tassa più odiata dagli italiani, pagata con le già salate bollette dell'energia elettrica, è oggettivamente inaccettabile anche in considerazione della grave crisi della Rai. Basta uno sguardo al continuo calare degli ascolti (peraltro benevolmente (per Rai e Mediaset) forniti dall'Auditel, alla "chiusura" di alcuni programmi, all'esodo di tanti
giornalisti, attori e presentatori (Augias, Amadeus, Berlinguer, Fazio, Insinna, Orfeo (per citarne soltanto alcuni) che hanno lasciato la Rai - servizio pubblico – per collaborare con emittenti private o testate giornalistiche.
Questa crisi evidente, di quella che viene definita la più grande azienda culturale italiana, è – a giudizio dell'associazione che tutela gli utenti dei media e della televisione in particolare - particolarmente grave se si considera che la Rai è un servizio pubblico, pagato dai cittadini, che hanno diritto ad essere informati correttamente e ad essere intrattenuti con programmi che siano rispettosi della loro dignità e dei valori sociali e culturali della comunità. La Rai – afferma Baggio – è un bene di tutti i cittadini, è patrimonio degli italiani: non è di proprietà del Governo e dei partiti. Questo richiamo assume ancor più rilievo se – come utenti dei media – consideriamo il lento e continuo tentativo di restringere nel nostro Paese gli spazi della libertà di stampa: al riguardo, l'ultimo rapporto di Reporters sans Frontières (organismo internazionale che monitora la libertà di stampa in tutti i Paesi del mondo) vede retrocedere l'Italia dal 43°al 46° posto in graduatoria; in pratica quasi ultimi in Europa.
Baggio conclude auspicando che il Parlamento, che dovrà approvare la manovra finanziaria varata dal Governo, non ratifichi l'assurda decisione di aumentare il canone Rai.
Giovanni Baggio
(Presidente AIART nazionale)
Via Aurelia, 468- 00165 Roma
aiart@aiart.org - Tel.: 0666048450
E' invero molto grave la decisione del Governo di aumentare del 30% il canone Rai: da 70 a 90 euro. Il giudizio netto è espresso da Giovanni Baggio, presidente dell'Aiart, associazione cittadini mediali, di ispirazione cattolica, sollecitata, da centinaia di telefonate da parte di iscritti e cittadini indignati, ad intervenire per esprimere dissenso e preoccupazione. L'aumento della tassa più odiata dagli italiani, pagata con le già salate bollette dell'energia elettrica, è oggettivamente inaccettabile anche in considerazione della grave crisi della Rai. Basta uno sguardo al continuo calare degli ascolti (peraltro benevolmente (per Rai e Mediaset) forniti dall'Auditel, alla "chiusura" di alcuni programmi, all'esodo di tanti
giornalisti, attori e presentatori (Augias, Amadeus, Berlinguer, Fazio, Insinna, Orfeo (per citarne soltanto alcuni) che hanno lasciato la Rai - servizio pubblico – per collaborare con emittenti private o testate giornalistiche.
Questa crisi evidente, di quella che viene definita la più grande azienda culturale italiana, è – a giudizio dell'associazione che tutela gli utenti dei media e della televisione in particolare - particolarmente grave se si considera che la Rai è un servizio pubblico, pagato dai cittadini, che hanno diritto ad essere informati correttamente e ad essere intrattenuti con programmi che siano rispettosi della loro dignità e dei valori sociali e culturali della comunità. La Rai – afferma Baggio – è un bene di tutti i cittadini, è patrimonio degli italiani: non è di proprietà del Governo e dei partiti. Questo richiamo assume ancor più rilievo se – come utenti dei media – consideriamo il lento e continuo tentativo di restringere nel nostro Paese gli spazi della libertà di stampa: al riguardo, l'ultimo rapporto di Reporters sans Frontières (organismo internazionale che monitora la libertà di stampa in tutti i Paesi del mondo) vede retrocedere l'Italia dal 43°al 46° posto in graduatoria; in pratica quasi ultimi in Europa.
Baggio conclude auspicando che il Parlamento, che dovrà approvare la manovra finanziaria varata dal Governo, non ratifichi l'assurda decisione di aumentare il canone Rai.
Giovanni Baggio
(Presidente AIART nazionale)
Via Aurelia, 468- 00165 Roma
aiart@aiart.org - Tel.: 0666048450
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