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Bobo Aprile a processo per il porticciolo

giovedì 7 aprile 2016
Bobo Aprile a processo per il porticcioloIl responsabile della Confederazione Cobas di Brindisi ,Roberto Aprile , di nuovo in tribunale a Brindisi Venerdì 8 Aprile perché secondo il P.M. Milto De Nozza ha minacciato di affogare in mare il proprietario della Salento Port Service di Lecce , Franco Giannone , che svolge ancora oggi varie attività all’interno del Porticciolo.

La folle denuncia della Salento Port Service , che ha trovato spazio nella magistratura , sembra un vero atto di ritorsione nei confronti del Cobas ed in particolare di Roberto Aprile

La vera colpa di Aprile è stata nel corso di questi anni quella di essersi opposta alle azioni del proprietario del porticciolo , Tommaso Ricchiuto , che nei fatti ha fatto diventare il porticciolo di Brindisi sua proprietà sottraendola secondo noi alla comunità Brindisina

Le denunce del Cobas per le condizioni lavorative all’interno del Porticciolo erano sempre unite alla denuncia che la grande opportunità che il porticciolo di Brindisi poteva rappresentare per il nostro territorio.

Ma il tutto veniva vanificato secondo noi da una gestione strana e contraddittoria che puntava alla estromissione del comune di Brindisi come socio di minoranza , che comunque decideva il nome del presidente.

Cosa puntualmente avvenuta con la vendita della quota posseduta dal Comune di Brindisi.

Ricordiamo per dovere di cronaca che il signor Tommaso Ricchiuto è stato arrestato nei mesi scorsi per tangenti nell’appalto della raccolta dei rifiuti urbani a Cellino San Marco.

Rimanendo ai fatti , secondo l’accusa che ha formulato il Pm , il tutto sarebbe partito da una telefonata che Roberto Aprile avrebbe realizzato nei confronti del proprietario della ditta ,Franco Giannone , il 30 Settembre 2014.

La telefonata invece è stata ricevuta da Roberto Aprile mentre era in compagnia di un centinaio di cittadini riuniti in un sit in sotto il Tribunale di Brindisi dove di lì a poco si sarebbe svolta l’ultima udienza del processo del blocco dei disoccupati alla Monteco.

Roberto Aprile risponde nella convinzione di dover ricevere una risposta alle richieste formulate per conto dei lavoratori ….ma dopo qualche minuto di conversazione è lui a ricevere minacce .

Il proprietario della ditta afferma che verrà a Brindisi dove lo riempirà di botte .

Il tutto avviene sotto lo sguardo allibito dei numerosi presenti al sit in.

Il responsabile Cobas si limita a rispondere che lo aspetta a Brindisi per essere picchiato e che non si aspettava un simile comportamento.

Le richieste dei lavoratori del porticciolo sostenute dal Cobas erano state quelle di recuperare somme ritenute mancanti dalla busta paga.

Il Cobas aveva cercato nel corso di diversi mesi e a piccoli passi di costruire un percorso con il presidente del Porticciolo , Dario Montanaro , rivolto a dare serenità a questo gruppo di lavoratori.

I comportamenti illegali li aveva realizzati invece la Salento Port Service alcune settimane prima, quando in occasione di uno sciopero aveva sostituito i lavoratori con delle persone raccattate nelle piazze del Salento .

In quella occasione furono i lavoratori a chiamare la questura e il tutto verbalizzato.

Respingemmo anche il licenziamento di 4 precari , che precari in effetti non lo erano perché da tanti anni svolgevano attività lavorativa con contratti di breve durata.

La lotta del Cobas è quindi la storia di una città che non si arrende alla sua svendita ad opera dei cosiddetti poteri forti che ci hanno ridotto così a mal partito .

In tribunale sì …ma a testa alta.

Brindisi 07.04.2016

Per il Cobas Roberto Aprile

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